Una produzione Artespettacolo srl
Laureata a Torino in “Psicologia Clinica”, perfeziona i suoi studi conseguendo la
specializzazione in “Psicologia Forense” presso l’Università di Genova. La sua formazione nel campo della criminologia prosegue poi all’estero e negli Stati Uniti.
Di professione criminologa Roberta Bruzzone, autrice di libri che trattano, sotto diversi aspetti, il tema della criminologia, è anche un personaggio televisivo molto amato.
A teatro debutta con “Favole da incubo”, testo tratto dall’omonimo libro, riscuotendo un enorme successo di pubblico.
Il tour teatrale 2025 “Delitti allo specchio”, che la riporta sui principali palcoscenici italiani, incontra un risultato così favorevole da renderla oggi uno dei personaggi più seguiti del panorama teatrale del nostro Paese.
Cosa trasforma una relazione in una prigione di angoscia?
Cosa resta di un amore quando spegne l’identità, cancella i confini, sgretola l’autostima in un cortocircuito fatto di paura, umiliazione e dipendenza?
“Amami da Morire” è un viaggio teatrale crudo e struggente nei meandri oscuri di una relazione che si traveste da amore, ma nasconde il volto del controllo, della dipendenza e della manipolazione.
Attraverso una narrazione che alterna momenti di seduzione magnetica e abissi di violenza emotiva, lo spettacolo mette in scena – come un’autopsia della mente della vittima e del carnefice – le tappe invisibili che conducono alla distruzione psicologica di chi ama troppo… e si perde inevitabilmente nel labirinto di narciso.
Sullo sfondo, la figura disturbante del narcisista: affascinante, brillante, predatore. Al centro, la vittima: innamorata, devota, manipolata, lentamente svuotata e annichilita.
Tra di loro, un legame tossico che si nutre di silenzi, colpa e illusione che verrà svelato, passo passo, durante lo spettacolo.
Ispirato a dinamiche reali e arricchito da contenuti psicologici e criminologici, “Amami da Morire” non è solo uno spettacolo: è un percorso di consapevolezza che porta lo spettatore a rispondere ad una domanda cruciale:
“Se questo è amore… perché mi fa così male?”